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Firma dell'accordo tra Azione Cattolica e Archivio Diocesano di Bergamo
16 Novembre 2022
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La biblioteca diocesana accoglie l’archivio dell’Azione Cattolica

Vi proponiamo i discorsi del presidente diocesano Anacleto, del responsabile dell’archivio diocesano don Mattia Tomasoni e dell’archivista Roberta bassini, intervenuti durante la “Festa del SI” per suggellare l’accordo tra AC e biblioteca diocesana che ne accoglierà l’intero archivio.

Anacleto Grasselli - presidente Azione Cattolica BergamoIntroduzione del presidente Diocesano Anacleto Grasselli

Carissimi ci ritroviamo per ripartire con un nuovo anno associativo, in cui diciamo il nostro impegno a ridire il SÌ personale al cammino diocesano e dei vari gruppi parrocchiali. Abbiamo pensato di ripartire ricordando il SÌ di tante persone che nella nostra associazione diocesana negli anni hanno sostenuto e animato l’Associazione, cercheremo oggi in particolare di fare ponte tra ciò che l’associazione è stata nel passato (le radici), tramite la riscoperta e la valorizzazione del nostro archivio sistemato e catalogato, e ciò che l’Associazione continua ad essere chiamata a testimoniare nel presente nel comunicare sempre meglio la bellezza del ritrovarsi e progettare insieme, anche tramite i nuovi mezzi di comunicazione (la rete). Nell’archivio troviamo la storia passata, il sì di tante persone, volti e storie, che hanno segnato la storia del laicato bergamasco e della sua presenza significativa nella Chiesa e nella società civile. Una storia che non è solo da rievocare come passata ma da leggere in una prospettiva di futuro, che getta speranza e desiderio di essere sempre significativi nei mondi che abitiamo nell’oggi. Per questo da una parte rimane forte il ringraziamento in chi ci ha preceduti lasciando la testimonianza scritta della propria presenza e del proprio impegno, ricordando le persone che ci hanno accompagnate in questo cammino associativo, a partire dai presidenti diocesani e Assistenti che hanno segnato la nostra storia. In particolare ricordiamo e ringraziamo sempre di cuore alcuni nomi e volti che abbiamo incrociato e a cui va sempre la nostra ammirazione, Mario Biglioli, Silvana Saita, DArio Nicoli, Poluzzi JanPierre, Piergiorgio Confalonieri, PAolo Sanguettola, PAola MAssi, e tramite loro i consigli diocesani e le presidenze che li hanno sostenuti: volti concreti, storie che hanno accompagnato e costruito cammini associativi negli ultimi 40 anni. In particolare ringraziamo la precedente presidenza che ha creduto e investito, dopo l’ultimo trasloco di centro diocesano, nella riorganizzazione e sistemazione dell’archivio che rischiava di rimane nascosto negli scantinati del Seminario. Questa scelta oggi arriva a compimento: siamo riusciti a dare organicità e “casa” a un materiale ricco che racconta la storia della nostra Associazione dal 1935 al 2010, grazie sia alla piena disponibilità del Seminario e del Rettore a dare spazio a questo materiale, sia all’opera di Roberta Bassini a cui è stato commissionato il lavoro. Questa storia continua a raccontarsi e si rende presente oggi anche con il nostro SI, i nostri volti, le nostre storie, il nostro stare nella vita, da laici che decidono di stare insieme, attraverso il segno concreto dell’aderire all’associazione. Abbiamo bisogno di continuare a credere che la forma che scegliamo ogni anno dello stare insieme è la forma associativa, è esperienza concreta e significativa di Chiesa, e di Chiesa sinodale. Ecco allora il continuo sforzo di comunicare con i linguaggi dell’oggi. Attraverso i social, il sito vogliamo continuare a dire la nostra fede, il nostro essere nel mondo e nella Chiesa, da laici cristiani, dire la passione per questa vita in cui il Signore continua a manifestarsi e ci chiama a testimoniarlo. Il nostro SÌ passa in quest’anno associativo attraverso l’invito di Gesù ”Andate dunque” che caratterizza l’inizio della missione dei primi discepoli dopo la risurrezione: un andare oltre le paure, le incertezze, le fratture. Quando tutto sembrava finito, Gesù appare ai discepoli per indicare nuovamente l’orizzonte della loro missione. Egli prova a ricordare a quegli uomini disorientati che sono stati chiamati a togliere gli ormeggi delle loro paure, per andare a raccontare al mondo intero la novità e la bellezza di una vita vissuta alla sequela del Signore. L’invito rivolto da Gesù ai discepoli di ieri (le radici) continua a riecheggiare nella Chiesa di oggi (la rete): avere il coraggio di allargare gli orizzonti e di percorrere ogni angolo del nostro paese per raccontare una speranza nuova, nell’ascolto della vita di tutti e nell’essere sempre più Chiesa sinodale, che cammina insieme. La nostra Associazione è esperienza di sinodalità e di continua corresponsabilità: continuiamo a testimoniarlo con il nostro sì, con il SÌ dei giovani che meritano un applauso per la loro tenacia e freschezza, con il sì dei ragazzi dell’ACR che anche se oggi non ci sono per impegni parrocchiali sono qui rappresentati dagli educatori e da Enrico (merita anche lui un applauso forte) e dagli adulti, che con altrettanta tenacia e passione mantengono viva l’esperienza associativa (un applauso anche a noi tutti). Il bello dell’essere associazione lo manifestiamo in questo: nell’essere e sentirci una famiglia che cammina insieme! Restiamo sempre grati a tutti per questo sentirci a casa, in questo sentirci casa nella Chiesa! E grazie anche ai nostri assistenti! Anche loro finiranno in un archivio… non sembra un bell’augurio, ma lo vuole essere. Nel senso che il loro accompagnare con altrettanta passione e vicinanza alla nostra vita il cammino di tutta l’associazione li rende anche loro corresponsabili di un’esperienza di Chiesa sinodale che costruiamo giorno dopo giorno!


don Mattia TomasoniDiscorso di don Mattia Tomasoni, responsabile archivio diocesano

In una mattina di febbraio del 1810 circa 3.239 casse di documenti, provenienti dall’Archivio Segreto Vaticano lasciarono Roma a bordo di enormi carri alla volta di Parigi: Napoleone aveva ordinato la confisca dell’intero archivio papale. Le ragioni di tale gesto erano molte: alcune di ordine pratico (disporre di documenti utili per il demanio, e per l’amministrazione della vita ecclesiastica, per esempio), molte altre di ordine politico e simbolico.

Possedere gli archivi ha sempre avuto una dimensione simbolica molto forte: nell’Europa moderna, gli archivi erano visti come una concrezione materiale del passato, fonte di legittimazione. Lo stesso impero napoleonico – una creazione recente, nata dalla Rivoluzione – aveva bisogno di una più forte legittimazione storica.

Sappiamo bene, purtroppo, come le grandi ideologie e i sistemi totalitari di qualsiasi tempo e orientamento abbiano cercato di possedere e piegare la memoria collettiva di un popolo, facendo un uso strumentale e politico della storia.

Quello che stiamo celebrando oggi – il riordinamento dell’archivio storico di AC e quindi la sua restituzione sia all’ente produttore che alla comunità scientifica – si colloca esattamente nella dinamica opposta.

La stretta relazione tra le due diverse prospettive con cui può essere considerata la pratica archivistica ci fa cogliere la virtuosità della scelta fatta: custodire e valorizzare il proprio archivio infatti, da un lato permette la conservazione e la gestione delle fonti nella consapevolezza del loro valore fondamentale per la conservazione della memoria e per i fini di ricerca; dall’altro la ricerca, fondata su un uso critico dei documenti, diventa una forma di garanzia verso un uso distorto della memoria e ci restituisce un passato che è sempre inevitabilmente specchio delle inquietudine dell’uomo di oggi che lo interroga.

La documentazione correttamente indagata, farà emergere inoltre non solo una storia arida di dati, ma volti e storie concrete di uomini e donne che hanno creduto e che hanno messo la loro vita a servizio del Vangelo.

Scriveva papa Paolo VI: «i nostri brani di carta sono echi e vestigia di questo passaggio della Chiesa, anzi del passaggio del Signore Gesù nel mondo. Ed ecco che, allora, l’avere il culto di queste carte, dei documenti, degli archivi, vuol dire, di riflesso, avere il culto di Cristo, avere il senso della Chiesa, dare a noi stessi, dare a chi verrà la storia del passaggio, del transitus Domini nel mondo» (Paolo VI, Allocuzione del 26 settembre 1963 all’A.A.E. nel suo V Convegno).

Ringrazio l’AC per il servizio che così rende alla nostra Chiesa e all’intera comunità scientifica, ringrazio la dott.ssa Bassini per l’opera di riordinamento e inventariazione dell’intero fondo. La biblioteca e l’Archivio storico del Seminario, entro il quale il fondo di AC viene collocato, si impegnano da questo momento a conservarlo con cura e offrirlo in consultazione agli interessati e agli studiosi secondo il regolamento e le norme proprie dell’archivistica ecclesiastica.

Concludo con due auspici, uno di carattere tecnico-archivistico e l’altro più di indole pastorale. Il primo è che anche le porzioni rimanenti del fondo di AC, ora ancora disperse presso privati e istituzioni, possano un giorno trovare qui, in un unico luogo, la loro collocazione naturale e definitiva. Inoltre non basta conservare i documenti, ma bisogna studiarli e “farli parlare” attraverso la ricostruzione storica. Il secondo emerge dalla ricchezza della documentazione conservata: la storia dell’AC e quanto questa ha dato alla Chiesa di Bergamo non può essere solo qualcosa legato al passato. Invece può ancora rigiocato e rilanciato nelle sfide dell’oggi che hanno, a mio parere, al loro cuore la formazione del laicato e la sua presenza nelle terre esistenziali in quel dialogo con il territorio così tanto auspicato dal nostro vescovo Francesco.


Roberta BassiniRelazione di Roberta Bassini

L’archivio dell’Azione Cattolica di Bergamo rispecchia la vita, l’attività e le relazioni dell’Associazione durante l’arco cronologico della sua esistenza. Conserva documentazione a partire dagli anni dieci del Novecento, sino agli anni Duemila, con alcune lacune nel mezzo, ed è ospitato all’interno dei depositi della Biblioteca diocesana, dal momento che, per garantirne la conservazione, la valorizzazione e la fruizione ai fini di studio e ricerca, la dirigenza ha deciso di depositarlo presso la Biblioteca diocesana del Seminario vescovile Giovanni XXIII di Bergamo. Perché proprio il Seminario? Per il profondo legame che lega l’Azione Cattolica all’attività ecclesiastica.
Situazione di partenza: Com’era conservato e dove si trovava l’archivio prima di arrivare, in due momenti separati, in Seminario? Quali vicende ha avuto?
In linea generale l’archivio ha sempre seguito il suo soggetto produttore: dal 1985 al 1988 si trovava presso il Centro Diocesano di Azione Cattolica all’interno del Collegio Sant’Alessandro (in via Sant’Alessandro n. 45). A seguito dei lavori di ristrutturazione, il fondo è stato spostato all’interno del garage di Palazzo Rezzara, dove, nel 1988, si trovava a terra, collocato in maniera disordinata e scomposta.
Data la situazione critica, nel 1989 si decise di trasferirlo in Villa Moroni, a Ponte San Pietro, dove divenne oggetto di un primo intervento di sistemazione e riordino a cura dell’allora assistente diocesano con l’aiuto di due volontari del settore Adulti. Con la chiusura di Villa Moroni il fondo venne spostato dapprima nella Casa di Rota Imagna e, successivamente, inserito in scatoloni e cassette di legno, venne depositato presso il Seminario vescovile, in due momenti differenti, nel 2008 e nel 2017, dove è rimasto in giacenza fino a che la Presidenza non ha deciso di inventariarlo e riordinarlo. Durante il primo spostamento, una parte del fondo era rimasto nella sede di Azione Cattolica, in via Zelasco: a seguito del trasloco del Centro Diocesano da via Zelasco a via Gavazzeni, si è deciso di unire le due parti d’archivio, facendo confluire anche la documentazione più recente in Seminario. Contestualmente, venne consegnato anche lo strumento di corredo, “Inventario del materiale contenuto nell’intero archivio posto in un’apposita sala destinatagli nella Villa Moroni di Ponte San Pietro”, redatto negli anni 1989-1990 dall’assistente diocesano e dai due volontari di cui si parlava poc’anzi, su incarico della Presidenza Diocesana. Si tratta di una sorta di descrizione sommaria e topografica dei faldoni conservati, utile per conoscere la quantità e la collocazione del materiale precedenti al versamento in Seminario. Esso elenca per ogni armadio il materiale riposto su ciascun ripiano, con l’annotazione dei relativi anni di appartenenza. In coda all’elenco si trovano la pianta della sala dov’era collocata la documentazione, con la disposizione degli armadi, e un prospetto frontale di ciascun armadio con la propria numerazione e l’indicazione del contenuto.
Nei depositi del Seminario Vescovile di Bergamo, la sedimentazione delle carte risultava collocata in tre stanze al primo piano interrato ed era articolata in due sezioni: una prima parte, l’archivio storico, con la documentazione precedente alla riforma statuaria del 1969, distribuita in 42 cassette in legno e 23 scatoloni di cartone, posizionate sopra dei bancali a terra, e una seconda sezione, la più recente, con la documentazione successiva ad essa, che ricopre l’arco cronologico dal 1970 al 2010 circa, distribuita in 57 scatole di cartone e 4 cassette in legno; unitamente ai documenti in senso stretto e ai registri, era presente anche il materiale a stampa, prodotto o raccolto dall’Azione Cattolica, tra cui riviste, bollettini, periodici e pubblicazioni. A queste due sezioni, si aggiungeva l’archivio fotografico, dal 1939 al 2002 circa, comprendente circa 50 album di fotografie, 3 scatole e 2 album di diapositive, 2 scatole e 1 album di negativi fotografici e 1 scatola di supporti ottici e audiovisivi, quali videocassette e audiocassette. Il mio lavoro è consistito in una pulitura iniziale della documentazione, durante la quale ho cercato di individuare le sezioni di cui si componeva l’archivio, e di effettuare uno studio della storia di Azione Cattolica a Bergamo e delle carte conservate. Dopo questa prima fase, ho provveduto ad effettuare la schedatura delle unità trattate, prendendo nota delle informazioni necessarie alla descrizione minima del pezzo, quali il numero progressivo provvisorio, la denominazione, il livello della descrizione, la consistenza, gli estremi cronologici, una breve descrizione del contenuto, un’analisi dell’esistenza di eventuali precedenti segnature, il supporto, lo stato di conservazione, la collocazione ed eventuali note aggiuntive. Questa attività è stata inizialmente effettuata su un foglio excel e successivamente versata sul software apposito di inventariazione fornito dalla CEI. Ha seguito il riordino virtuale delle unità, poi fisico, il condizionamento in faldoni idonei e la compilazione, all’interno dell’inventario prodotto, dei campi necessari alla descrizione della storia dell’Azione Cattolica Bergamasca e della storia del fondo archivistico.
Quale documentazione è conservata?
All’interno delle due sezioni cronologiche, che si devono mantenere separate, perché la riforma statuaria del 1969 ha portato dei cambiamenti all’interno della struttura stessa dell’Azione Cattolica, che si è riflessa sulla produzione delle carte e che quindi ha modificato l’articolazione dell’archivio, i documenti si dispongono secondo l’organizzazione dell’Azione Cattolica. La sezione precedente alla riforma del 1969, si articola secondo i quattro rami, nati a partire dal 1910: l’11 gennaio 1910 nasce l’Unione delle Donne Cattoliche, che inizialmente comprende anche la Gioventù Femminile, ed ha come primo assistente don Angelo Giuseppe Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII. A partire dal 1926 viene affidata loro anche la neonata associazione dei Fanciulli di Azione Cattolica. Nel 1927 l’UDACI promuove la costituzione della FUCI femminile. Successivamente, nascono anche le sezioni Ostetriche e Nubili. Il 5 maggio 1919 nasce il primo gruppo della Gioventù Femminile (GF), che si separa dall’Unione Donne e dal 1924 si articola nelle due sezioni di Aspiranti e Beniamine, a cui si aggiungono nel 1935 la sezione Piccolissime e nel 1936 la sezione Giovanissime. Nel 1920 ha inizio l’attività organizzata della Gioventù Maschile (GIAC), già stata fondata nel 1868 come Società della Gioventù Cattolica, che si articola nel 1924 nella sezione Aspiranti, con le relative sottosezioni Minori, Maggiori e Pre-Juniores, e i Giovani si organizzano in Juniores e Seniores. Nel 1950 la GIAC organizza come sue emanazioni il Centro Sportivo Italiano (CSI) e il Centro Turistico Giovanile (CTG) e come sue opere il Movimento Studenti ed il Movimento Lavoratori. L’11 febbraio 1923 nasce a Bergamo la Federazione Uomini Cattolici, con la costituzione dei primi gruppi nelle parrocchie di Pignolo, Sant’Alessandro e Città Alta. Nel 1955 viene costituito un Comitato, denominato “Santa Lucia Senz’armi”, per educare i ragazzi alla pace, attraverso l’indizione di concorsi a premi e mostre (ex. concorso “Vetrine” aperto a tutti i commercianti della provincia di Bergamo per addobbare le vetrine di negozi e esercizi commerciali a festa in tema natalizio).Questi quattro rami, che fino al 1946 erano coordinati dal delegato vescovile, a partire dal 1946 sono guidati dalla Giunta diocesana, istituita da papa Pio XII, di cui fanno parte il Delegato vescovile, il Presidente diocesano, i presidenti e gli assistenti dei quattro rami. La struttura dell’archivio segue in maniera parallela l’evolversi della storia di Azione Cattolica, e quindi, per questa sezione, dal 1910 al 1969, si struttura con la suddivisione in quattro rami, con a capo la Giunta Diocesana:
– Giunta Diocesana (dal 1946);
– Unione Donne (1910), comprendente l’Associazione Fanciulli, ed inizialmente anche la Gioventù Femminile;
– Gioventù Femminile (1919), con le sezioni Aspiranti, Beniamine, Piccolissime e Giovanissime;
– Gioventù Maschile (1920), ex Gioventù Cattolica, con le sezioni Aspiranti e Giovani;
– Unione Uomini (1923)
Ciascun ramo, che ha un proprio presidente e un proprio assistente ecclesiastico, costituisce dunque una serie, all’interno della quale si trovano la documentazione della Presidenza e della Segreteria Diocesana, delle sezioni interne, delle associazioni parrocchiali, gli atti relativi ad attività, iniziative, convegni, tesseramenti e corsi di cultura religiosa, la gestione amministrativa, i registri e la stampa diocesana e nazionale. La documentazione relativa alla Giunta Diocesana raccoglie il materiale prodotto ai piani alti, relativo alle attività che coinvolgono tutti i rami. Oltre a mantenere i rapporti a livello regionale e nazionale, era l’organo preposto al coordinamento dei rami e dei movimenti interni, attività testimoniate dalla corrispondenza. Si trova la documentazione relativa alla gestione delle giunte parrocchiali, di cui si conservano gli elenchi dei vari presidenti e assistenti, i documenti organizzativi delle Due Giorni e delle Tre Giorni diocesane (giornate di incontro per i propagandisti e i dirigenti dei quattro rami su tematiche specifiche), dei corsi di aggiornamento per sacerdoti e dirigenti, nonché altri eventi di rilevanza locale e nazionale, di cui si ricordano la Sacra Missione Cittadina del 1952, la XXIX Settimana Sociale dei Cattolici d’Italia (svoltasi a Bergamo dal 23 al 30 settembre 1956), le inchieste sulla religiosità e per il rilancio dell’Azione Cattolica Bergamasca, solo per citare alcuni eventi di cui abbiamo testimonianza all’interno dell’archivio.
L’Unione Donne conserva i verbali delle adunanze del Consiglio e di Presidenza dal 1910 agli anni Sessanta, gli elenchi dei presidenti parrocchiali e delle delegate (anni 1964-1969), i registri dei tesseramenti (anni 1964-1969), le relazioni sull’attività del Consiglio Diocesano (dall’anno sociale 1925-1926 all’anno sociale 1965-1966), le relazioni e i programmi parrocchiali (per gli anni 1964-1967), il materiale relativo all’organizzazione e gestione dei corsi di cultura religiosa, le proposte, lezioni e programmi delle commissioni interne, tra cui la Commissione per l’Azione Morale (1961-1969), la Commissione per l’Azione Religiosa Familiari (1961-1969), la Commissione per l’Azione Familiare (1963-1964), che organizzavano incontri, corsi ed eventi sul tema di pertinenza, la Commissione Caritativo Sociale (1966-1970), la Commissione Pastorale Liturgica (1967-1969), la Commissione Famiglia (1967-1969), i materiali delle sezioni interne dei Fanciulli (Commissione Diocesana e Delegate Vicariali, con inviti alle riunioni e agli incontri, corsi per l’educazione dei fanciulli, organizzazione di incontri per delegate), della sezione dell’Associazione Famigliari dei Sacerdoti e del Movimento delle Nubili, avente come scopo la formazione spirituale e sociale per l’Apostolato in Parrocchia e in Diocesi (per lo più corrispondenza e materiale organizzativo di attività).
Per la Gioventù Femminile possiamo ricordare i registri di protocollo della corrispondenza (1957-1966), i verbali della adunanze di Presidenza e del Consiglio (per l’anno 1925-1926 e poi dal 1951 in poi), i registri dei tesseramenti (1952-1968), documenti relativi alla gestione della casa di villeggiatura (Villa Santa Maria in Valtesse, di cui si conservano fascicoli di fotografie, dell’inaugurazione del 1956 e dello stato dei lavori di costruzione), materiale organizzativo delle scuole della GF (scuole dirigenti e scuole propaganda, anni Cinquanta-Sessanta, di cui abbiamo per le scuole di propaganda anche i registri con l’elenco delle iscritte e i giudizi finali dal 1949 al 1962), la raccolta degli atti costitutivi delle varie associazioni parrocchiali della Diocesi di Bergamo (dal 1919 al 1952), gli elenchi delle iscrizioni all’interno delle associazioni parrocchiali, divise per plaga e settori, i tesseramenti, l’organizzazione dei campi scuola per le ragazze e per i dirigenti e dei corsi di cultura religiosa. Della Gioventù Maschile si trovano i verbali delle adunanze del Consiglio e di Presidenza (1946-1969 circa), il registro di protocollo della corrispondenza (1959-1969), le relazioni sulle visite alle associazioni parrocchiali da parte della dirigenza, i dati delle varie parrocchie, le relazioni dei convegni e delle iniziative a carattere zonale, ma anche tutto il materiale relativo ai corsi di cultura religiosa, attivati nelle parrocchie dal 1947 al 1968, i registri dei tesseramenti per gli anni 1937-1938, i fascicoli delle attività zonali dagli anni Quaranta agli anni Sessanta, i documenti della Commissione Diocesana Piccolo Clero, ovvero il gruppo dei chierichetti delle parrocchie (quaderno delle attività dal 1940 al 1951, verbali della Commissione Diocesana Piccolo Clero dal 1950 al 1958, diario dell’Associazione Diocesana Piccolo Clero e Piccoli Cantori con relazioni di adunanze, resoconti di attività, fotografie e articoli di giornale dal 1951 al 1961), gli atti dell’Ufficio Diocesano Aspiranti (UDA), l’organizzazione dei campi scuola.
All’interno dell’Unione Uomini si trovano i verbali delle adunanze del Consiglio e di Presidenza (1955-1970), i registri di protocollo della corrispondenza (1956-1970), la documentazione sull’organizzazione delle giornate del sacrificio, inchieste e statistiche sul funzionamento delle associazioni parrocchiali e sulle attività proposte, l’organizzazione dei corsi di cultura religiosa (1962-1970), l’attività del Comitato Santa Lucia Senz’Armi (1959-1964), gli atti relativi alla redazione del nuovo statuto (1969), materiale sui festeggiamenti del Quarantennio di fondazione (1962), i tesseramenti (1959-1970), corrispondenza con le associazioni parrocchiali delle varie zone della Diocesi (1963-1970).
Per ciascun ramo ci sono poi i numeri conservati delle varie riviste nazionali e diocesane. La seconda sezione inizia a partire dal 1969, quando, a seguito della presentazione del nuovo statuto da parte del presidente nazionale, il professor Vittorio Bachelet, il 25 ottobre 1969, nasce l’Associazione Unitaria: decadono i quattro rami, che vengono sostituiti appunto dall’Associazione Unitaria, suddivisa nel Settore Adulti, Settore Giovani e Azione Cattolica Ragazzi (ACR). A Bergamo il 1 febbraio 1970 si tiene la prima Assemblea diocesana, con l’elezione del nuovo Consiglio diocesano, formato dai rappresentanti dei settori Adulti, Giovani e Azione Cattolica Ragazzi. In questa nuova veste, l’Azione Cattolica si impegna su tematiche sociali, quali il referendum sul divorzio (1974) e sull’aborto (1980), e nelle celebrazioni per il 120 anniversario di fondazione di AC (30 ottobre 1988).
L’archivio, a partire dal 1970, si articola nell’Associazione Unitaria:
– Consiglio Diocesano, con un presidente unitario e un assistente ecclesiastico, che coordina i settori;
– Settore Adulti, con due vicepresidenti e un assistente ecclesiastico;
– Settore Giovani, con due vicepresidenti e un assistente ecclesiastico (equipe diocesana);
– Azione Cattolica Ragazzi (ACR), con un responsabile e un assistente ecclesiastico
La documentazione è organizzata per anno sociale ed al suo interno ciascun settore dell’Associazione Unitaria costituisce una serie, a cui si aggiunge quella della Presidenza Diocesana, all’interno della quale si trovano la documentazione del Centro Diocesano, con i verbali e i rapporti con il Centro Nazionale, delle associazioni parrocchiali, le iniziative e le attività zonali, gli atti relativi ad attività, iniziative, convegni e la stampa. La Presidenza Diocesana raccoglie i verbali, la corrispondenza e l’attività dell’Assemblea Diocesana, del Consiglio Diocesano e della Presidenza Diocesana. La Segreteria Diocesana conserva la documentazione amministrativo-organizzativa, relativa alle adesioni e ai tesseramenti, la corrispondenza amministrativa, la gestione dei vicariati e i rapporti con le zone e le associazioni parrocchiali. Il settore Adulti riunisce uomini e donne a partire dai 30 anni d’età. Il settore Giovani struttura i propri cammini per i giovanissimi dai 15 ai 18 anni e per i giovani dai 19 ai 30. L’Azione Cattolica Ragazzi (ACR) è un’articolazione di AC che traduce l’attenzione dell’associazione verso i ragazzi dai 4 ai 14 anni. I tre settori conservano i verbali delle riunioni dei dirigenti, i dati statistici dei tesseramenti e delle associazioni parrocchiali, la situazione organizzativa e i quadri delle attività annuali (1970-1982), le lettere e circolari spedite dal Centro Diocesano (1971-2004), gli atti relativi all’organizzazione e alla gestione delle proprie attività interne, quali incontri di studio, campi scuola, convegni, laboratori didattici, pellegrinaggi, esercizi spirituali.
Unitamente alla divisione in settori, troviamo la sezione della stampa diocesana e nazionale, con i numeri conservati per ciascun settore. Infine, troviamo una terza sezione, quella multimediale, che ricopre l’intero arco cronologico di vita dell’AC bergamasca con fotografie, diapositive, audiocassette e videocassette.